giovedì 7 aprile 2011

Puglia regina di eolico e solare | BariSera

Puglia regina di eolico e solare | BariSera


BARI – La Puglia si conferma votate alle energie rinnovabili.
E’ quanto risulta dal rapporto “Comuni Rinnovabili 2011” di Legambiente. “I dati del dossier, dimostrano che le energie pulite sono la migliore soluzione per allontanarci dalla follia del nucleare – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – infatti, in Italia, sono 80.720 i mw attualmente installati di impianti da fonti fossili e 32.826 i mw da fonti rinnovabili, per un totale di 113.546 mw. A questi si aggiungono le sei centrali in fase di realizzazione e le 38 in fase di autorizzazione (tra gas, metano, carbone) per 23.990 mw. La domanda energetica del nostro Paese non ha mai superato i 57mila mw di conseguenza significa che è inutile puntare sul nucleare”.
Dal dossier emerge che, per quanto riguarda la diffusione delle energie rinnovabili in Italia, la Puglia può vantare 532,3 mw di fotovoltaico, 1.287,19 mw di eolico e 139 mw di biomasse. Aumentano i Comuni pugliesi solarizzati. Tra i primi 50 comuni con più ampia diffusione di pannelli, si piazza al terzo posto Cellino San Marco con 6.273,87 kW/1000 abitanti e caratterizzato da due grandi impianti a terra e da 19 impianti su tetti o coperture. Poggiorsini è al 13° posto, con 2.708,99, Scorrano al 17° con 1.881,02, Soleto al 20° con 1756,51 kW/1000. Al 41° c’è Turi, al 46° San Cassiano e al 50° Castellaneta. Nella top ten dei comuni con maggiori mw installati, invece, Cellino San Marco si piazza anche qui al 3° posto con 42,7 mw, Mesagne è al 7° con 23,4 e Brindisi al 10° con 20,3. “Il fotovoltaico in Puglia si impone con 805 impianti a terra per un totale di 518,6 mw mentre le coperture sono 9.138 per un totale di 105,4 mw – continua Tarantini – Una spinta alla diffusione del fotovoltaico è importante che venga anche dall’integrazione in edilizia e in particolare laddove è più semplice, ossia nei nuovi interventi edilizi.” Le applicazioni più interessanti del fotovoltaico sono quelle che guardano alla più efficace integrazione nel territorio e come risposta ai fabbisogni energetici: dai grandi ai piccoli impianti, dalle case all’installazione in aree dismesse delle città, alle coperture di complessi produttivi e parcheggi. A Foggia, ad esempio, si è intervenuti su 6 scuole con impianti fotovoltaici della potenza di 20 kW.
Sono 5.758 i mw eolici installati in 374 Comuni italiani. I Comuni con il più alto numero di mw installati si concentrano in Puglia. Quello che risulta avere la maggiore potenza installata è il Comune di Troia, con 171,9 mw come lo scorso anno, seguito dal Comune di Minervino Murge con 116,5 mw. Crescono i piccoli comuni come Rocchetta Sant’Antonio, Pietramontecorvino, Roseto Valfortore e Sant’Agata di Puglia. Grazie a queste installazioni sono 221 i Comuni “autosufficienti” dal punto di vista elettrico. Sono invece 9 i Comuni 100% elettrici con più di 20 mila abitanti, tra cui Lecce con 36 MW. In questa edizione del Rapporto si mette in evidenza lo sviluppo del mini eolico, cioè le torri di potenza fino a 200 kW. Tra i primi 20 Comuni per potenza installata, la prima posizione è occupata da Lizzano con più impianti dislocati sul territorio comunale per 180 kW. Terzo posto per Crispiano con 120 kW. Nella classifica figurano anche Palo del Colle con 80 kW, Torricella, San Donato di Lecce, Calimera, Laterza e Noci con 60. Un esempio di quanto alcune polemiche contro gli impianti eolici siano strumentali è invece il parco eolico di Poggio Imperiale, dove 15 turbine da 2 MW ciascuna sono state installate in un’area pianeggiante accanto all’autostrada e alla linea ferroviaria adriatica. Per quanto riguarda il biogas, sono 474 i Comuni in cui è installato almeno un impianto. Tra i primi 20 comuni per potenza installata di impianti a biogas per usi elettrici figura anche Monopoli, con 12 MW, mentre sono 164 i Comuni che teoricamente possiamo definire autosufficienti dal punto di vista elettrico grazie al biogas.
“La Puglia dimostra di saper crescere, ma occorre pensare alla diffusione del solare termico, ancora poco attivo, e a forme di integrazione delle energie alternative nel paesaggio, oltre che alla spinta dell’efficienza attraverso incentivi” conclude Tarantini.

Francesco Di Reda
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