sabato 30 aprile 2011

PETIZIONE "RANDAGISMO CONTROLLATO"

Al Sig. Sindaco di Bisceglie
Al Presidente del Consiglio Comunale


I SOTTOSCRITTI,
CONSIGLIERE COMUNALE FRANCESCO DI REDA
E
I CITTADINI BISCEGLIESI SOTTOSCRIVENTI
SOTTOPONGONO ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BISCEGLIE LA SEGUENTE
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PETIZIONE
PER LA RISOLUZIONE DEFINITIVA DEL PROBLEMA DEL RANDAGISMO ATTRAVERSO UN PROGRAMMA DI
“RANDAGISMO CONTROLLATO”



IL PROBLEMA

Secondo i dati del Ministero della Salute, i cani randagi ancora allo stato brado in Puglia sono più di 70.000! Di questi, diverse centinaia vagano per il territorio biscegliese.
I cani vaganti sul territorio, singoli od in branchi, possono: 
1)      Rappresentare un potenziale rischio di aggressione per le persone.
2)      Diventare serbatoio e veicolo di malattie infettive ed infestive, alcune delle quali trasmissibili all’uomo, non essendo sottoposti ad alcun controllo sanitario.
3)      Essere causa di incidenti stradali; ogni anno si registrano centinaia di incidenti stradali, anche mortali, causati da animali randagi: “chi abbandona un cane, dunque, non solo commette un reato penale (legge 189/2004), ma potrebbe rendersi responsabile di omicidio colposo”.
4)      Essere causa di degrado ed inquinamento ambientale sia nel contesto urbano, che nelle campagne, con conseguente polluzione di peste (ratti, topi), sinantropi ed insetti che a loro volta costituiscono una possibile fonte di pericolo per l’uomo.

I cani randagi rappresentano, inoltre, un costo altissimo per la città di Bisceglie che spende OGNI ANNO dai 200 ai 400 mila euro solo per lo stallo nei canili, oltre alle spese veterinarie, a cui vanno sommate diverse centinaia di migliaia di euro in termini di danni derivanti da incidenti stradali, aggressioni, danneggiamenti a proprietà pubbliche e private.

LE ATTUALI DISPOSIZIONI DI LEGGE
La Regione Puglia è intervenuta modificando la Legge Regionale n.12/95 mediante l’articolo 2 della Legge Regionale n.26/2006 che ha previsto:
1) l’istituzione della Anagrafe canina informatizzata regionale;
2) la sterilizzazione chirurgica da parte dei Servizi veterinari delle ASL per tutti i soggetti presenti nel territorio (maschi e femmine);
3) il vincolo per le strutture di ricovero sia pubbliche che private di rispettare una capienza massima 200 posti;
4) in ultimo, la possibilità dei Sindaci di reimmettere sul territorio i cani catturati dopo l’avvenuta effettuazione degli interventi di sterilizzazione e dei trattamenti profilattici.

LA NOSTRA PROPOSTA AL COMUNE DI BISCEGLIE
I cani una volta condotti in canili e/o rifugi rimangono rinchiusi qui sino ad adozione o, MOLTO PIU’ PROBABILMENTE, morte.
Se si attivassero campagne di sterilizzazione con re-immissione del cane dopo il periodo di stallo e nel contempo si ponessero in essere convenzioni con ASL, Associazioni animaliste e Professionisti Veterinari per la gestione dei cani sul territorio, terremmo a freno il fenomeno ottenendo un RANDAGISMO CONTROLLATO e una graduale risoluzione del problema, nonché un NOTEVOLE RISPARMIO per le casse del Comune, quindi le nostre.
Chiediamo come disposto dalla Legge Regionale n.26/2006 che, assodata la “non pericolosità” dell’animale, i cani potranno:
- Essere rimessi in libertà, previa stipula di una speciale POLIZZA ASSICURATIVA a carico dell’amministrazione che:
1) disciplini e copra tutte le ipotesi di aggressioni o danni a cose e a persone;
2) garantisca una copertura sanitaria dell’animale in caso di bisogno di soccorso, attraverso un circuito di veterinari convenzionati;
- Essere adottati da privati attraverso la promozione di adozioni e di controlli post-affido, anche per il tramite di associazioni animaliste ed istruttori cinofili;
- Essere lasciati in custodia al canile SOLO COME ULTIMA ALTERNATIVA.

Fare tutto questo E’ POSSIBILE attraverso un’opera di concertazione tra
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
LA ASL
CANILI MUNICIPALI E/O CONVENZIONATI
I VETERINARI OPERANTI SUL TERRITORIO
ASSOCIAZIONI ANIMALISTE
ISTRUTTORI CINOFILI ED ALTRI PROFESSIONISTI DEL SETTORE

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