martedì 3 maggio 2011

«I soci delle cooperative pagheranno ai Napoletano cifre stratosferiche per l'esproprio di un loro terreno»

Fonte: BisceglieLive.it




«Non mi interessano gli esposti e le denunce alla magistratura, ciò che mi preme è l'aspetto politico di una vicenda che non avrei mai tirato in ballo da solo. Ma visto che è stato lo stesso candidato del centrosinistra (Franco Napoletano, ndr) a farlo nel corso del comizio pubblico dell'altra sera, allora ecco che io chiedo agli ormai ex consiglieri comunali del Pd Bartolo Cozzoli, Carlo Rocco e Mauro Di Pierro, che continuano a fare denunce ed esposti su qualunque argomento gli venga in mente, come si comporteranno di fronte alla vicenda di cui è protagonista il loro stesso candidato Sindaco?». E' la domanda che si è posto e che ha posto ai suo concittadini nel corso del comizio di ieri il Sindaco in carica e candidato alla riconferma per il centrodestra, Francesco Spina.
La vicenda è quella relativa ad un terreno ricandente nell'area della 167 di proprietà della famiglia Napoletano, come lo stesso ex deputato ha ricordato nel corso del suo intervento pubblico ripreso dalle telecamere di una emittente privata.
«L’allora Sindaco Franco Napoletano - ha rintuzzato l'attuale Primo cittadino, Francesco Spina - con il suo voto personale determinò l’approvazione definitiva della variante urbanistica che trasformò una zona agricola in una zona residenziale edificabile. Il terreno più esteso di quella zona apparteneva ed appartiene a familiari del sig. Franco Napoletano e in particolare è riconducibile alla proprietà del suo coniuge in comunione legale dei beni con lo stesso Napoletano. Per effetto di quella trasformazione il valore richiesto dai coniugi Napoletano nella causa contro il Comune di Bisceglie è di circa 1,5 milioni di euro (tre miliardi delle vecchie lire)».
«Al di là delle riflessioni giuridiche e penali della vicenda, (presunta incompatibilità amministrativa, presunto abuso d’ufficio, presunto peculato ecc.) - sottolinea Spina - si rimarca in questa sede il dubbio sulla serenità ed imparzialità del ruolo di Napoletano: potranno mai i soci delle cooperative che sono persone che hanno diritto alla casa per le loro particolari condizioni, pagare le somme stratosferiche richieste giudizialmente dai coniugi Napoletano e per le quali è stato già incassato un acconto di svariate centinaia di migliaia di euro?».
«Non avrei citato questa vicenda - aggiunge - se di questa questione non avesse parlato direttamente lo stesso Napoletano in un suo comizio, quasi per tentare una risibile giustificazione. “Excusatio non petita, accusatio manifesta!” (una giustificazione non richiesta è un'autoaccusa manifesta). Visto il confronto in atto è doveroso che i cittadini conoscano l’intera vicenda. Non essendo abituato per forma mentis a denunzie finalizzate a colpire chicchessia, ritengo che debba essere il gruppo degli ex-consiglieri del Pd, Cozzoli, Di Pierro, Rocco e lo stesso Napoletano ad avere tutto l’interesse ad informare gli organi competenti cui sono abituati a rivolgersi. Sulla questione politica gli stessi ex-consiglieri del PD, Cozzoli, Di Pierro e Rocco, che fanno in ogni sede della legalità e della trasparenza le loro bandiere, dicano qualcosa circa la condanna per abuso di ufficio avuta in primo grado da Napoletano, la sua incompatibilità al ruolo di Consigliere comunale e di Sindaco e circa i risvolti di ogni natura legati al suo voto (nella foto la prima pagina di quella delibera del Consiglio comunale da cui risulta la presenza in aula di Franco Napoletano), clamorosamente esercitato, in occasione della variante sul terreno di proprietà della moglie».
Insomma, gli ultimi 15 giorni di campagna elettorale si preannunciano davvero infuocati.
Francesco Di Reda
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